EUROPA 2022 – Cyber Warfare

E’ in corso una terribile, sanguinosa e anacronistica guerra in Europa.

Dopo una pandemia non ancora sconfitta, vediamo scene dove carri armati, cannoni, missili e distruzione sono elementi protagonisti: si pensava che, dopo decenni di pace, non fosse più possibile una cosa del genere in Europa.

C’è però una cosa che distingue questa guerra dalle precedenti: la guerra digitale (Cyber Warfare) e le possibili ed inevitabili conseguenze.

Da anni gli specialisti ponevano l’attenzione sul Cyber Warfare, cioè la guerra digitale fatta da Stati sovrani (in maniera più o meno indiretta) per infliggere al “nemico” danni alle infrastrutture digitali e a tutto ciò che è interconnesso e che ormai fa parte della nostra vita.

Pochi avevano prestato particolare attenzione a questo aspetto dei rischi cyber, men che meno i politici che si sono trovati in fretta e furia ad organizzare strutture ed agenzie specifiche che altri stati avevano già da anni.

Molti gli aspetti di cui ancora poco possiamo definire con precisione:

Stop alla globalizzazione: con le sanzioni economiche crescerà l’isolamento in blocchi del mondo e il commercio, la tecnologia e la scienza saranno sempre più isolate.
Purtroppo la voglia di crearsi delle “bolle” tecnologiche autonome ed indipendenti era già in corso da tempo negli attori della politica mondiale.
Inoltre le carenze di chip (anche legate alla pandemia) era già un piccolo campanello d’allarme che faceva capire come la dipendenza totale da pochi fornitori esterni fosse altamente pericolosa.

Chiamata alle armi dei Cyber combattenti: Per la prima volta vediamo platealmente lo schieramento di gruppi di Cyber criminali che simpatizzano con gli aggrediti e l’aggressore.
I nomi sono poco significativi e molto probabilmente apparati statali potranno approfittarne per compiere azioni spacciandosi per anonymous o altre sigle tristemente famose per gli attacchi ransomware degli ultimi anni.

La forza della comunicazione e dei media: Propaganda ed informazione distorta sono sempre state armi importanti in un conflitto, ma ora assumono dimensioni ed aspetti completamente diversi dal passato.
Se in Russia le informazioni sono censurate, come ogni manifestazione contraria al regime, in occidente vediamo una guerra “in tempo reale” con tutti i pro e contro del caso.
Le big tech sono in difficoltà e camminano sul sottile filo che divide la corretta informazione dalla manipolazione a scopo di propaganda.

Come ne uscirà il mondo da questa catastrofe? Nessuno è in grado di dirlo.

Dovremo sicuramente fare i conti con un mondo diverso e immaginare che i potenziali danni che subiremo possano, con il tempo, diventare opportunità per gestire la tecnologia meglio di come è stato fatto finora.

 

Andrea Guglielmi – Consigliere ASSI

 

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