Fatturazione Elettronica B2B, anche ASSI dice la sua
Di Enrico Parisini (Consigliere ASSI)
Tre argomenti, di cui due con scadenze ravvicinate, tengono banco in questo periodo negli ambienti informatici: GDPR (25 maggio), Fatturazione elettronica (1 gennaio 2019) e Blockchain (presumiamo che arriverà…). ASSI, l’associazione bolognese che aderisce a FIDAInform, sempre attiva su tutte le problematiche dell’ICT, ha deciso di doversene occupare.
Sulla GDPR, è più di un anno che trattiamo il tema.
Sulla Blockchain, riscontriamo una certa difficoltà nel trovare i giusti relatori, ma stiamo lavorando per organizzare un evento a breve.
Di Fatturazione elettronica abbiamo parlato l’8 maggio scorso, in un bel convegno con oltre 60 partecipanti, e vi proponiamo, più che un dettaglio degli argomenti trattati, alcune considerazioni di sintesi che consideriamo importanti per comprendere cosa accade e perché il tema è di particolare rilievo. La regia dell’evento è stata gestita da Paolo Catti, che se ne occupa da molti anni, in passato come responsabile dell’Osservatorio del Politecnico di Milano sulla fatturazione per la PA e ora in P4I Partner for Innovation. Sono intervenuti: Paolo De Caro e Mario Carmelo Piancaldini dell’Agenzia delle Entrate; Salvatore Stanziale del Ministero dell’Economia e Finanze; Robert Braga commercialista e componente del forum italiano per la fattura elettronica, per i risvolti fiscali; infine, una persona di casa, Elisa Bertocchi dell’Agenzia Intercent-ER, che per la Regione Emilia Romagna sta curato il ciclo telematico dell’ordine: “dalla gara alla fattura”.
Paolo Catti ci ha ricordato come la Fatturazione elettronica porti un grande vantaggio per le singole aziende e per il sistema: se ad esempio una azienda del largo consumo emette 100.000 fatture all’anno (cui corrispondono ovviamente altrettanti cicli ordine-pagamento) il costo di una procedura gestionale tipica (con supporto del sistema informatico) è stimato in 6,5 M . Se tutto il flusso fosse invece completamente informatizzato, il risparmio sarebbe di 5,3 M . Una cifra veramente importante. Per ottenere questi benefici, oggi occorre essere presenti in una delle filiere dove, per accordi tra i Partner, vengono utilizzate le procedure EDI supportate dagli standard di settore (EANCOM per il largo consumo, Odette per l’automotive, ecc…). La fattura elettronica B2B obbligatoria toglie due criticità importanti in queste filiere: a) il raggiungimento della massa critica: tutti partecipano; b) il proliferare delle varianti allo standard in quanto tutti gli operatori, almeno sulla fattura, sono tenuti ad utilizzare lo stesso canale informatico (lo SDI) e lo stesso standard di messaggio (xml FatturaPA). Per le filiere non ancora attive, il processo sarà “disruptive” perchè porterà un beneficio davvero importante, sempre che le aziende non intendano utilizzare la fattura XML-PA alla stregua di un PDF e tornino a registrare i documenti contabili alla vecchia maniera, come già oggi fanno.
I relatori dell’Agenzia delle Entrate hanno confermato che molti provider EDI sono certificati come intermediari SDI e che le aziende che operano in queste filiere non dovranno emettere e registrare documenti diversi dagli attuali: dovranno solo conservare le XML-PA, perché queste sono le fatture “ufficiali”.
Il relatore del MEF ci ha ricordato che l’Italia, una volta tanto, è apripista sulla fattura elettronica e che i Partner europei si preparano a seguirne l’esempio già nel 2019, togliendo grattacapi a tutte le aziende esportatrici che potranno utilizzare gli stessi meccanismi e processi anche per i mercati esteri.
I relatori, rispondendo alle molte domande dei partecipanti su dettagli formali che non risultano ancora chiari, hanno ricordato fra l’altro che il provvedimento fa parte del pacchetto di provvedimenti necessari per evitare gli aumenti dell’IVA, in quanto si prevede che la procedura possa permettere di recuperare un gettito significativo dalla evasione IVA che in Italia, come sappiamo, ha numeri importanti; tant’è che la fattura elettronica sarà obbligatoria in Italia (non lo sarà in Europa) e per farlo è stata richiesta una deroga che varrà fino al 2021. Tutti i relatori ci hanno sottolineato il rilevante impegno richiesto alle strutture pubbliche, SOGEI in testa, perché gestire un numero di fatture stimato in 40 milioni al giorno non è uno scherzo e tutto deve funzionare alla perfezione. La fattura PA prima, e la fattura per i carburanti da autotrazione dal primo luglio, sono gli apripista per il collaudo di una procedura che non può e non deve fallire.
La Dott.ssa Bertocchi ha descritto come attraverso la rete europea “Open PEPPOL” (PEPPOL, acronimo di Pan European Public Procurement On Line è un progetto comunitario) gestita direttamente dalla Commissione europea, si sia creato un circuito regionale per la dematerializzazione del ciclo degli acquisti, ottenendo importanti benefici sia economici sia procedurali: maggiore trasparenza e migliori tempistiche.
Ultimo, ma non per importanza, il Dr Braga, che in ragione della mancanza di tempo non ha tenuto una sua relazione, ma ha risposto puntualmente ad alcune domande riguardanti gli aspetti fiscali; dalla data di emissione del documento (che non cambia) alla data del pagamento, su cui punto ci sono ancora alcuni aspetti da chiarire.
Reputiamo obbligatorie alcune considerazioni a latere, per chi di mestiere si occupa di informatica e di organizzazione. I benefici dell’automazione dei processi sono tanto più evidenti quanto più le modalità sono standardizzate e omogenee. Nel caso del ciclo dell’ordine, ad esempio, si dovrebbe poter diminuire il numero delle modalità con cui questo si attua. Spesso il ciclo elettronico è una modalità che si aggiunge a quelle più tradizionali, e questo non sempre produce gli effetti sperati, almeno fin quando non si raggiunge una soglia critica oltre la quale si determina il vero vantaggio; ed in questo, la fattura elettronica dà senza dubbio una spinta importante. Per chi esporta, rimane il fatto che il ciclo sull’estero mantiene le modalità precedenti, compreso l’obbligo della comunicazione: non ci togliamo lo “spesometro”, anche se speriamo che questo strumento venga sostituito da qualcosa d’altro. La fattura elettronica genererà anche una domanda importante di “intermediazione”: non sarà possibile far partire tutti gli “aventi posizione IVA” in una stessa data, senza la presenza diffusa di intermediari certificati con lo SDI in grado di assicurare che gli xml FatturaPA inviati siano conformi e quindi accettati dallo SDI. Occorrerebbe una partenza graduale, già possibile, in forma parallela, in modo che i documenti vengano verificati per tempo e non si generi di nuovo l’ingorgo per troppi documenti respinti nel mese di gennaio (EDI docet). La fattura è un documento che veicola un insieme di informazioni, oltre quelle di natura economico-fiscale, e vi sono ancora molti dettagli che devono essere chiariti e capiti tra i Partner commerciali: niente di trascendentale, ma i dettagli sono molti. Al termine del convegno molte domande sono rimaste ancora senza risposta; ed ASSI ha pensato per questo di attivare un Forum Telematico per soci e simpatizzanti: un modo per consentire di fare domande e ricevere risposte dagli esperti. Speriamo di poterlo implementare presto.