Come cambia la geometria del lavoro nei prossimi anni

Lavoro: 2,4 milioni di posti entro il 2024. Le competenze tecnico-scientifiche e digitali al top, ma non solo quelle …

Riportiamo un interessante articolo pubblicato sul sito www.corrierecomunicazioni.it che fa riflettere su dove investire nella formazione per preparare le nuove generazioni alle esigenze delle nuove dinamiche del mercato del lavoro.

Una nostra lettura: da notare che anche le discipline “umanistiche”, oltre a quelle scientifiche, stanno emergendo. Forse il segno di un cambio culturale dopo tante illusioni e emergenze che invitano le società (in particolare europee) a ripensare il ruolo dell’uomo dentro i processi di innovazione tecnologica. Senza dimenticare al lato opposto le opportunità della formazione tecnica superiore (ITS) dove servono “intelligenze operative”, in particolare per le PMI.


Saranno le competenze tecnico-scientifiche e le skill digitali a spingere il mercato del lavoro di qui al 2024. È quanto emerge da un report di Uniocamere che ha stilato la classifica dei profili più richiesti nei prossimi anni.

“Il forte incremento previsto per la domanda di profili laureati, da una parte, e di qualifiche professionali dall’altra parte, conferma gli effetti di polarizzazione del mercato del lavoro che conseguono alle grandi trasformazioni in atto, dove sono sempre più necessarie competenze tecnico-scientifiche elevate e capacità digitali”, si legge nel report. “Questo fenomeno sta comportando per i diplomati una riduzione delle opportunità lavorative; i lavoratori senza un titolo universitario hanno una maggiore probabilità di essere impiegati in occupazioni di bassa competenza. In questo contesto diventa fondamentale strutturare adeguatamente l’offerta formativa degli istituti professionali e rafforzare l’intera filiera dell’istruzione tecnica superiore (ITS). Nei paesi con forti sistemi formativi “duali” è stato favorito l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani dotandoli delle competenze chiave che sono immediatamente richieste dalle imprese”.

In dettaglio Unioncamere stima che saranno 900mila i laureati che troveranno lavoro entro 4 anni. A questi si aggiungeranno 900mila diplomati e oltre 680mila persone con qualifica professionale. “Ma proprio per gli indirizzi di formazione e istruzione professionale si prospettano le maggiori difficoltà, visto che, in 4 casi su 10, non saranno disponibili sul mercato”, evidenzia Unioncamere.  Nel quinquennio 2020-2024 i laureati e i diplomati dovrebbero rappresentare nel complesso il 69% del fabbisogno occupazionale – con una quota particolarmente elevata richiesta dal settore pubblico, pari al 92% – mentre il personale con qualifica professionale peserà per il 26% (quasi esclusivamente destinato ai settori privati). Per un ulteriore 5% di fabbisogno di personale non sarebbe necessaria una particolare qualifica o titolo di studio.

Fonte: https://www.corrierecomunicazioni.it/lavoro-carriere/lavoro-24-milioni-di-posti-entro-il-2024-le-competenze-tecnico-scientifiche-e-digitali-al-top/

 

 

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