100 milioni per la Digital Transformation delle PMI
E’ stato registrato dalla Corte dei Conti ed è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo economico che favorisce la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate previste nell’ambito di Impresa 4.0 e di quelle relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.
Per questa misura agevolativa sono stati stanziati 100 milioni di euro dal Decreto Crescita, con l’obiettivo di sostenere la Digital Transformation delle PMI nel settore manifatturiero e in quello dei servizi diretti alle imprese, nel settore turistico per le imprese impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali e nel settore del commercio, contribuendo così agli obiettivi di innovazione e di crescita di competitività dell’intero tessuto produttivo del Paese.
In particolare sono agevolati progetti per un importo non inferiore a 50 mila euro e non superiore a 500 mila euro, che possono essere presentati sia da imprese singole che associate, fino a 10 soggetti aderenti, mediante contratti di rete o altre forme di collaborazione in cui figuri, come capofila, un DIH – Digital Innovation Hub o un EDI – ecosistema digitale per l’innovazione.
La Digital Transformation riguarda tutte le tecnologie più avanzate quali:
- advanced manufacturing solutions
- additive manufacturing
- realtà aumentata
- simulation
- integrazione orizzontale e verticale
- industrial internet
- cloud
- cybersecurity
- big data e analytics
- software
- piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica
- e-commerce
- sistemi di pagamento mobile e via internet
- fintech
- sistemi elettronici per lo scambio di dati geolocalizzazione
- tecnologie per l’in-store customer experience
- system integration applicata all’automazione dei processi
- blockchain
- intelligenza artificiale
- internet of things.
Le modalità e i termini di presentazione delle domande saranno disciplinate da un successivo provvedimento ministeriale.
Fonte: www.giornaledellepmi.it
Considerazioni in sintesi:
- Lo stanziamento messo a disposizione è clamorosamente insufficiente se si tiene conto del numero delle PMI in Italia e che diverse di queste sono parte integrante delle catene del valore globale (componentistica, meccanica di precisione, robotica, packaging, etc.), ora sono in estrema difficoltà e rischiano di sfilarsi dalle filiere internazionali.
- Altro tema importante e sottovalutato è invece la scarsa cultura imprenditoriale delle PMI in ordine alla innovazione (mindset, nuovi processi, nuovi modelli organizzativi, nuovi modelli di business, vero marketing strategico).
- In sostanza fare investimenti su queste tecnologie (disraptive, come spesso si dice) nel delicato processo di trasformazione digitale senza averne la piena consapevolezza degli impatti nella cultura manageriale (spesso le PMI sono aziende senza veri e competenti manager), nei modelli di business (spesso ancora basati sui paradigmi pre-digitali), significa aumentare le complicazioni (oltre quelle già stratificate) e non ottenere la presa di beneficio sperata.
- Ho la netta impressione che il Legislatore non abbia mai frequentato le PMI.
Come diceva il medievalista Le Goff “L’uomo inventa cose nuove, ma poi spesso le utilizza con la mentalità delle epoche precedenti”.